Londra -9: anche gli arbitri si giocano le Olimpiadi

18/07/2012

Tipo: Nazionali Disciplina: Targa


Non solo gli arcieri, l’Italia porta a Londra Fulvio Cantini, arbitro di altissimo livello e dalla grande esperienza.


L’attesa sta per terminare, Londra è vicina anche per Fulvio Cantini, arbitro internazionale dal 1995. “E’ un po’ che penso alle Olimpiadi. E’un impegno importante, sarà un’emozione davvero importante perché questa è sicuramente una gara diversa da tutte le altre.”

Una gara da vivere tutta d’un fiato con un obiettivo in particolare: “Spero di fare del mio meglio – continua Fulvio Cantini – vorrei godermi a pieno questa esperienza facendo il mio percorso in maniera tranquilla e serena.”

Il regolamento gli vieta di giudicare gli italiani sulla linea di tiro quindi in vista di una possibile finale Fulvio Cantini ammette senza pensarci troppo: “preferirei lasciare spazio agli arcieri, per me è già un orgoglio essere arrivato all’Olimpiade.”

Il teatro delle sfide sarà il Lord’s Cricket Ground, stadio affascinate e storico ma con problemi legati al meteo: “Speriamo che sia bel tempo – continua Fulvio Cantini – perché la pioggia rende più difficile anche il lavoro degli arbitri.

Internazionale dal 1995, la gara che gli è rimasta nel cuore è stata la Coppa del Mondo a Lipsia. Dall’alto della sua esperienza sa quali sono le caratteristiche che deve avere un arbitro olimpico: “la cosa più importante è l’equilibrio, bisogna essere riflessivi e non prendere mai decisioni avventate. Staremo sul campo di gare tutto il giorno quindi ci vorrà anche tantissima concentrazione”.

La sua Olimpiade sta per iniziare e il primo in bocca a lupo arriva da Luca Stucchi arbitro della finale di Pechino 2008. “Conosco molto bene Fulvio e so che farà un lavoro egregio” queste le parole di Stucchi che aggiunge “gli consiglio di godere a pieno quest’esperienza perché è un’emozione unica”.
Anche per l’ultimo arbitro ad incoronare l’oro olimpico è la concentrazione a fare al differenza sui campi di gara: “noi rispetto ad altri sport abbiamo un vantaggio, non dobbiamo prendere decisioni in tempo reale perché non seguiamo un’azione dinamica. Il problema è che sul campo possono verificarsi miriadi di situazioni. Un buon arbitro deve saper applicare il regolamento con elasticità e seguendo la filosofia della regola.”

Fulvio Cantini non vede l’ora di iniziare mentre per chi ci è già passato l’emozione olimpica sarà per sempre indimenticabile: “Prima di Pechino – racconta Luca Stucchi – avevo molta esperienza internazionale, ma l’olimpiade è qualcosa di diverso. In Cina grazie alla splendida organizzazione ti sentivi davvero coinvolto. Ci hanno sempre insegnato che un buon arbitro deve essere invisibile ma durante le gare a cinque cerchi ti senti anche tu parte fondamentale del meccanismo”.

Quattro anni dopo Luca Stucchi, l’Italia avrà ancora un arbitro sulla linea di tiro della competizione più importante del mondo. L’Olimpiade non è una competizione solo per atleti, Fulvio Cantini è pronto alla sfida.



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