Settore Tecnico
LSc/

Roma, 16 gennaio 2002
CIRCOLARE 5/2002

Società affiliate
Comitati e Delegazioni Regionali
e, p.c. Componenti il Consiglio Federale

Oggetto: Regolamento Tecnici Federali

A seguito del parere di conformità allo Statuto e al Regolamento Organico, della Giunta Nazionale del CONI, il Consiglio Federale nella riunione del 13 gennaio u.s. ha definitivamente approvato il Regolamento Tecnici Federali che si trasmette in allegato.

Vogliate gradire i nostri migliori saluti.

Il Segretario Generale
(Salvatore Marafioti)

 

NOTA INTRODUTTIVA AL
REGOLAMENTO TECNICI FEDERALI

Premessa
Nella redazione del presente Regolamento si è tenuto conto delle passate versioni che si sono succedute negli ultimi anni, della evoluzione del nostro movimento sportivo e, soprattutto della necessità di valorizzare la formazione culturale e la figura professionale dei Tecnici Federali, nel loro rapporto con le realtà locali e con le richieste organizzative delle strutture federali.
Ovvero, la Federazione attraverso le sue strutture, crea i Tecnici, li forma e li valorizza nel loro impegno nei confronti del tiratori, dal momento della loro formazione, fino ai maggiori livelli agonistici.
In questo contesto, che rientra nel più ampio orizzonte del settore Tecnico Federale, si è tenuto conto della ''missione'' della FITARCO, di quella dei tecnici e di quelle che sono le richieste del nostro movimento sportivo, nel suo insieme.
In particolare, a livello di Società e di Organi periferici, i Tecnici devono diventare i principali collaboratori dei dirigenti per la gestione degli obiettivi tecnico-agonistici.
L'armonia di obiettivi che ne deve conseguire dovrebbe realizzare la base per un sostanziale miglioramento dell'impianto tecnico - organizzativo dell'Arcieria italiana.

Le Categorie dei Tecnici
Si è tenuto conto del concetto secondo il quale, l'Istruttore di I Livello ha il compito di introdurre il tiratore allo sport, curandone la formazione di base, secondo un solido impianto tecnico e culturale.
L’evoluzione del tiratore, accompagnato dallo sviluppo del Tecnico, prevede il passaggio alla qualifica di Istruttore di II Livello, dovendosi introdurre regole e logiche di avvio e gestione dell’attività agonistica.
Naturalmente, la qualifica di allenatore prevede una maggiore qualificazione e, conseguentemente, una capacità di supporto ad un livello più elevato dei tiratori.
Infine, la qualifica di Allenatore Nazionale è prevista applicarsi a Tecnici di elevata professionalità ed impegno. In pratica ad una élite in grado di svolgere opera a massimo tasso tecnico ed a rappresentare una fonte di formazione per i colleghi.
La descrizione minuta dei saperi e delle capacità relativi a ciascuna di queste quattro figure è demandata, come già avvenne nel ’96, ad un Regolamento di Attuazione, già in via di costruzione e quanto prima disponibile a tutti i tesserati FITARCO. In esso troveranno posto anche gli aspetti organizzativi dei corsi, i programmi, i contenuti e i tempi necessari alla formazione di ogni livello, le modalità d’esame e la bibliografia utile ad approfondire i temi dei corsi.

Le Specializzazioni
Naturalmente, l'attuale struttura del movimento arcieristico richiede la formazione di specialisti, formati a coprire le diverse specialità e settori. Questa necessità si pone, principalmente, nella formazione degli Allenatori, che devono gestire atleti ai livelli più elevati.
Particolare importanza rivestono le specializzazioni per il Settore Giovanile e per i Tiratori Disabili, che richiedono competenze specifiche, anche oltre gli specifici aspetti arcieristici, per tutte le qualifiche dei Tecnici.

L'evoluzione dei tecnici
Il passaggio attraverso le diverse qualifiche è regolamentato da norme precise, ma è, soprattutto, vincolato ad un reale svolgimento di attività ''sul campo'' da parte dei Tecnici. La presentazione di un ''Curriculum'' non sarà soltanto un atto formale, ma sarà una discriminante fondamentale per accedere a qualifiche superiori. Tale principio di ''operatività pratica'' sarà ancor meglio definito nel Regolamento di attuazione, che fisserà precise norme di qualificazione dei Tecnici.
Il Tiro con l'Arco in Italia non ha bisogno di tanti Tecnici, ma richiede, per il suo sviluppo, tecnici qualificati e soprattutto che svolgano realmente la loro funzione.

Il Ruolo e l'Albo
Un ulteriore elemento di novità consiste nella creazione di due elenchi, l’uno chiamato "Ruolo dei tecnici" e l’altro "Albo dei tecnici". La duplicazione degli elenchi risponde a differenti esigenze; da un lato, infatti, era necessario riconoscere il principio che chiunque abbia conseguito un titolo, una qualifica, non può più perderlo a causa, magari, del mancato pagamento della quota d’iscrizione all’albo, come è accaduto sino ad oggi. Dall’altro bisogna poter distinguere chi svolge realmente la propria attività di tecnico, nel senso visto poc’anzi, da chi, per i più svariati motivi, non lo fa o non può, al fine di indirizzare sul primo ogni iniziativa utile allo sviluppo del movimento federale.
Nel "Ruolo dei tecnici" dunque saranno riportati i nomi di tutti gli istruttori, vecchi e nuovi, purché muniti di qualifica, quale che ne sia il livello. Il mantenimento in quest’elenco dipenderà solo dal essersi ritesserati alla FITARCO; e persino la reiscrizione alla Federazione, dopo anni di mancato ritesseramento, riconfermerà il tecnico nella sua qualifica. Quest’elenco però, dopo la legge di riforma del CONI, recepita dal nostro ultimo Statuto, assume un secondo significato: solo chi vi è iscritto potrà esercitare l’elettorato attivo e passivo in occasione delle elezioni dei rappresentanti dei tecnici in seno agli organi federali.
Accanto ad esso ci sarà un secondo "Albo dei tecnici", ossia l’elenco dei tecnici, per così dire, in attività. L’iscrizione è volontaria e si pagherà una quota annua, che sarà integralmente utilizzata dalla FITARCO per l'attività di formazione, informazione e aggiornamento; sarà inoltre da quest’elenco che gli Organi e Organismi federali attingeranno, obbligatoriamente, i propri quadri operativi. Ci auguriamo che la distinzione, così operata, tra i quadri tecnici operativi e quelli solamente titolati apra una stagione diversa nella numerosa schiera degli istruttori italiani, stimolando tutti ad assumere ruoli e responsabilità con il dovuto grado di consapevolezza che una nazione, ai più alti vertici dell’Arcieria mondiale, richiede.

Il ruolo degli Organi periferici
Il successo della operazione di formazione e qualificazione dei Tecnici FITARCO passa obbligatoriamente attraverso un ruolo attivo degli Organi periferici.
Nel Regolamento sono definiti chiaramente alcuni principi di coinvolgimento e di motivazione organizzativa dei Comitati.
Ulteriori dettagli saranno ovviamente inseriti nel Regolamento di attuazione, ma già è chiaro lo stretto rapporto che dovrà esistere tra Commissione Formazione Quadri e Comitati.
Soprattutto l'attività di aggiornamento e qualificazione sarà sempre più demandata alla periferia, sia per una migliore efficacia, sia per un rapporto sempre più stretto di conoscenza e collaborazione tra Tecnici e Federazione. 

I Docenti
L'attività di istruzione e formazione dei Tecnici deve essere demandata, ovviamente, ad un gruppo di docenti in grado di trasferire competenze e conoscenze. La realizzazione di un gruppo docente sarà uno degli obiettivi più qualificanti degli Organi federali.
Non sarà un compito semplice, ma indispensabile se si vorrà realizzare la base di una vera e propria Scuola Italiana di Tiro con l'Arco.
In questa fase preliminare occorrerà la collaborazione di tutte le forze e di tutte le competenze per avviare un processo di qualità.
Tutte le componenti, ognuna per il suo ruolo, dovranno avvicinarsi a questo problema con disponibilità, flessibilità e ''generosa umiltà''. Non possiamo illuderci che si tratti di un processo veloce, ma se affrontato con professionalità potrà dare importanti risultati.

Conclusione
Il Regolamento, così come approvato dal C.F. e reso operativo non è un atto conclusivo, ma deve essere considerato solo come uno strumento per la realizzazione degli obiettivi che sono comuni a tutti i tesserati FITARCO.
Uno strumento sicuramente perfettibile, che deve essere valutato nel suo impianto generale e nei suoi obiettivi.
A tutte le persone coinvolte per la sua attuazione il compito di renderlo uno strumento utile per il nostro movimento sportivo.