Un premio speciale per Benedetta Morganti

14/04/2016

Tipo: Territorio Disciplina: Varie


Con una lettera in cui racconta tutto il suo amore per il tiro con l’arco Benedetta Morganti, atleta della Compagnia Arcieri M.A.Sf. di Cotignola ha vinto il premio Menzione Speciale del concorso “Sport: mia passione”.


Benedetta Morganti con una lettera intrisa di passione per il tiro con l’arco ha vinto il premio Menzione Speciale del concorso “Sport: mia passione!” organizzato a Ravenna. Questa lo scritto che l’ha portata al successo:

“Ho tredici anni e pratico tiro con l’arco da più di cinque anni. È la mia passione. Quando parlo con miei compagni, loro dicono che arco non è difficile e “basta prenderlo in mano e tirare”. È in questi momenti che mi verrebbe da dare loro un pugno e uno schiaffo, perché mi sento offesa, mi hanno colpito in ciò di cui vado fiera e che adoro. Vorrei vederle quelle persone “ sollevare e tirare” un arco; devono controllare e fare determinate cose che nemmeno immaginano. Penso che la sensazione di rabbia che mi viene quando i miei compagni dicono questo, mi rende consapevole che la mia passione è tiro con l’ arco. Fin da piccola, ho sempre sperato, un giorno, di poter prendere in mano quella cosa così strana e usarla. In una gita con l’asilo ero rimasta incantata nel vedere delle persone tirare in modo così entusiasta e serena che fin da quel momento ho sperato di provare questa soddisfazione da grande. Ora lo sono. Quando vado in gara penso a quanti passi avanti ho fatto, quanto ho lavorato e quanto mi piace ciò che pratico. Arco è lo sport più bello che io conosca, tutti gli avversari non barano, non fanno male a nessuno e seguono il fair play. All’ inizio di ogni competizione, ho sempre una sensazione strana, come se ci fosse un “tornado” che vaga nel mio stomaco. Credo sia il senso di responsabilità, non voglio deludere il mio allenatore e soprattutto me stessa. Una volta sulla linea di tiro, questa sensazione va scomparendo e subentra una felicità, un’adrenalina potentissima, irriproducibile. Per me tiro con l’ arco non è uno sport individuale, ma di squadra: ci possono essere gruppi di persone che lottano assieme per una meta, anche avversari che nel momento del bisogno ti aiutano, e ci sono gli allenatori. Cosa più importante, c’è l’arco, che io tratto come una persona: affrontiamo le difficoltà assieme. Tra una settimana ho una gara importante, se riuscissi a fare un buona quantità di punti potrei aggiudicarmi un posto ai nazionali. Sono sicura che in gara avrò il cuore a mille, respirerò come una donna in sala parto e la pancia piegata a metà dal quel “ tornado” che si presenta, puntuale come sempre, ad accompagnarmi. Saranno queste emozioni a spingermi a dare il meglio, a raggiungere l’obbiettivo finale. Tiro con l’arco è la mia passione e grazie a lui ho imparato a conoscere gli altri, ho messo da parte le timidezze e ho parlato con persone che praticano questo sport. Ogni freccia scoccata e entrata nel giallo, è un passo verso un punteggio più alto, una meta più alta, un miglioramento: è un pezzo di felicità nel mio cuore.”




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